Chiara Maria Lebole
Professore/Professoressa associato/a
- Dipartimento di Studi Storici
- SSD: L-ANT/08 - archeologia cristiana e medievale
- ORCID: orcid.org/0000-0002-7225-3061
Contatti
- 011 6704803
- chiara.lebole@unito.it
- By appointment only to be agreed via email.
The reception will be held in Palazzo Nuovo, fourth floor,room 118. - https://people.unito.it/persone/chiara.lebole
- VCard contatti
Presso
- Dipartimento di Studi Storici
- Corso di laurea in Beni Culturali
- Corso di laurea magistrale in
Archeologia e Storia antica - Scuola di specializzazione in Beni archeologici
Giorgio Gullini - Dottorato in Storia del Patrimonio
Archeologico e Artistico - Dottorato in Studi Storici
PhD of Historical Studies
Curriculum vitae
Insegnamenti
- Archeologia bizantina (STS0208)
Corso di laurea magistrale in
Archeologia e Storia antica - Archeologia medievale (STS0114)
Corso di laurea in Beni Culturali - LABORATORIO ANALIZZARE IL MEDIOEVO: ATTIVITA' PRATICA (-)
Scuola di specializzazione in Beni archeologici
Giorgio Gullini - Laboratorio patrimonio E (STS0328)
Corso di laurea in Beni Culturali
Temi di ricerca
Ambiti di Ricerca
- Ambito Alpino
- dal 2014, Progetto Orgères
Cantiere di ricerca e didattica (convenzione tra il Dipartimento di Studi Storici, Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Regione Valle d’Aosta ed il Comune di La Thuile).
Collaborazione con il Musée Maison Berton per la parte relativa alla Terza Missione
Il Progetto, codiretto da G. Di Gangi, si sviluppa su più fronti:
- a) lo scavo del sito archeologico di Orgères (datazione dal I d.C. al XVIII sec.) con le problematiche legate agli insediamenti alpini in quota dettate da un continuo riuso e reimpiego delle strutture preesistenti.
La ricerca è assai articolata e coinvolge molti settori disciplinari per cercare di dare delle risposte concrete a delle domande storiografiche precise. L’archeozoologia e lo studio degli isotopi presenti sulle dentature degli animali trovati in scavo stanno restituendo interessanti spunti per comprendere le dinamiche allevatizie soprattutto per il periodo bassomedievale a queste si stanno abbinando le analisi biomolecolari per poter individuare tracce di fungini, batteri, enzimi etc. che permetterebbero di comprendere la destinazione d’uso di alcuni ambienti dell’abitato. Ovviamente la parte di paleobotanica è indispensabile non solo per avere delle indicazioni sull’uso vegetazionale del suolo, ma anche per comprendere le variazioni climatiche che, nell’ampio arco cronologico del sito, possono essere un utile indicatore anche per avere un quadro più completo sul controllo dei valichi sia con l’attuale Francia sia quelli intervallivi. Considerando la morfologia del territorio la parte geologica è assai importante. Lo studio delle dinamiche di versante, la ricerca collegata alla presenza di aree minerarie e di alcune rocce utilizzate solo negli ambienti più importanti del sito archeologico, come ad esempio l’ofiolite, la portata della Dora di Verney nei pressi dell’insediamento, e dunque funzionale anche a delle attività produttive, rappresentano una chiave di lettura che allarga gli orizzonti dal sito al territorio. Non si è tralasciata la parte legata alle analisi chimiche ambientali che dovrebbero restituire dati relativi all’incidenza antropica sul territorio e quanto le attività produttive, allevatizie etc. hanno inciso sull’inquinamento in età antica.
- b) ricognizioni impostate dopo aver esaminato il vallon des Chavanne e quello di Orgères attraverso i voli MIVIS e le immagini Lidar che hanno permesso di localizzare delle tracce antropiche che, abbinate alla formulazione di algoritmi hanno permesso di organizzare le ricognizioni in maniera mirata. L’importanza di questo tipo di attività si collega alla necessità di inserire il sito di Orgères in un contesto alpino significativo sia per l’economia di valle e per il controllo delle aree di strada, sia per comprendere meglio l’organizzazione del territorio spesso caratterizzato da strutture molto semplici e a volte poco leggibili non solo a livello strutturale, ma anche insediativo:
- c) studio dei manufatti di scavo ed analisi sugli stessi (XRF etc.)
- d) prima campionatura delle tessiture murarie delle strutture rinvenute in scavo, ma anche delle casaforti, datate a partire dai primi anni del XIII secolo, presenti sul più ampio territorio del Comune di Morgex e Pré-Saint Didiér.
- e) mappatura ed analisi degli insediamenti in quota scavi in Valle d’Aosta, rapportandoli alla presenza di strade e/o risorse naturali.
- Ambito Mediterraneo
- La ricerca, svolta principalmente in Calabria dal 1987, ha sviluppato vari settori della complessità culturale che, dal periodo protobizantino fino al post medioevo, hanno coinvolto un territorio la cui posizione geografica ha giocato un ruolo fondamentale in ambito mediterraneo. I siti maggiormente indagati sono Gerace (RC) e Tropea /VV).
L’interesse si concentra su varie tematiche:
- a) il passaggio tra il periodo tardo antico ed altomedievale, caratterizzato da una forte riorganizzazione del territorio, dalla nascita di diocesi, da un concetto differente di villa. Dalla fine del VII sec. gran parte delle aree costiere vengono abbandonate e si riscontra un inevitabile spostamento in altura: lo studio delle dinamiche di questo fenomeno è ancora in corso.
- b) analisi degli ambienti rupestri e del ruolo che questi hanno svolto nel periodo di passaggio dalla costa alle aree di altura, unitamente al problema legato alla dominazione normanna e alla nascita di nuovi monasteri. Particolarmente importante è il problema collegato all’architettura che, nel corso del XII secolo, sempre essere fortemente caratterizzante sia della presenza dei nuovi dominatori, sia della persistenza di tradizioni legate, soprattutto a livello chiesastico, alle tradizioni di cultura bizantina.
- c) campionatura delle tessiture murarie, analisi sulle argille ed analisi stratigrafica degli elevati
- d) Ricognizioni sul territorio
- e) studio dell’evoluzione urbanistica in rapporto ai dati di scavo
- f) studio delle aree cimiteriali e dell’evoluzione delle ritualità
- g) studio dei manufatti ceramici e metallici di età medievale.
- Ricerca in Palestina - Betania, Progetto Internazionale
(CODICE AID DA SIGOC 012590/07/8)
Si sta svolgendo un programma di ricerca su diversi fronti
- a) Scavo stratigrafico nella basilica medievale di Betania
- b) Archeologia dell’architettura medievale: catalogazione dei reperti litici decorati rinvenuti in scavo e proposta di ricostruzione dell’impianto architettonico; catalogazione delle tessiture murarie e delle varie tecniche della messa in opera
- c) analisi dei reperti ceramici: coinvolgimento delle realtà artigiani locali (Etnoarcheologia) e della sperimentazione archeologica (Archeologia Sperimentale)
- d) realizzazione di filmati per conservare la memoria dell’attività artigianale; messa a punto di un database; ricostruzione 3D le fasi architettoniche analizzate.
Gruppi di ricerca
Progetti di ricerca
- ‘Ager Saluzzensis’. Abitare, coltivare e produrre ai piedi delle Alpi. Il sito di Costigliole e il territorio saluzzese fra età romana e tardo-antico
- Attività di progettazione, organizzazione e realizzazione dell’attività di ricerca integrata storica e archeologica, ai fini della tutela e valorizzazione del patrimonio presente sul territorio valdostano ed in particolare nel comune di La Thuile (AO).
Attività in agenda
Organi
Ricevimento studenti
RICEVIMENTO STUDENTI:
Solo su appuntamento da concordare via mail.
Il ricevimento si terrà a Palazzo Venturi presso la stanza 4/118 all'orario concordato